
Io sono Vincenzo
Non sono mai stato particolarmente attratto dai social. Non sono portato a creare contenuti, non mi piace invadere la sfera altrui e preferisco tenere per me le vicende personali. Tuttavia, credo sia importante condividere una riflessione che, negli ultimi giorni, mi ha portato a comprendere molte cose, in particolare su ciò che sta accadendo al calcio giovanile e alle attività di base. Ecco cosa secondo me, non dovrebbe mai mancare in una società calcistica.
Definire con chiarezza i propri principi, obiettivi e visione in poche parole non è un’impresa semplice, specialmente quando si tratta di un tema complesso come il comportamento ideale in ambito sportivo, in particolare nel calcio giovanile e nelle scuole calcio. Nonostante abbia esplorato l’argomento in due libri senza riuscire ad abbracciarlo nella sua interezza, credo di aver delineato alcuni aspetti chiave, fornendo linee guida preziose per i ragazzi interessati a entrare in un contesto sportivo. Anche se ridurre tutto a poche righe rappresenta una sfida, è possibile individuare alcune idee centrali che guidano il mio approccio.
Prima di tutto, i bambini e i ragazzi devono avere il diritto di divertirsi, nel senso più genuino del termine, senza pressioni legate alle loro abilità tecniche o tattiche. Ciò richiede la creazione di un ambiente sano dove il valore dello stare insieme, la costruzione dello spirito di gruppo e la determinazione a non arrendersi siano fondamentali. È importante che vengano stimolati a pensare con la propria testa, a rispettare le regole, a esprimersi liberamente e a dialogare senza timori con gli allenatori, proponendo idee e condividendo punti di vista. Tuttavia, devono anche comprendere l’importanza dei principi basilari del gioco di squadra.
Curare sé stessi e i compagni rappresenta un altro principio cardine. Significa rispettare gli allenamenti, mantenere un atteggiamento positivo verso gli altri—sia compagni che avversari—essere puntuali e dimostrarsi responsabili. Al contempo, gli adulti devono ascoltarli con attenzione, aiutarli a sviluppare competenze sociali e formare un’identità che vada oltre le dinamiche del campo. L’obiettivo non è solo insegnare il calcio, ma costruire una comunità fondata sulla collaborazione e sul rispetto reciproco: rispettare il gruppo, l’ambiente in cui si gioca e il materiale utilizzato.
Un altro aspetto cruciale è insegnare ad accogliere la sconfitta con umiltà e a vivere la vittoria con educazione, comprendendo che gli errori fanno parte del percorso di crescita. È indispensabile trasmettere l’importanza del senso di appartenenza e ricordare costantemente che il calcio è prima di tutto un gioco e, soprattutto, un gioco di squadra. Al cuore di tutto risiede l’idea che divertimento e formazione debbano procedere insieme, in un percorso capace di trasformare i ragazzi non solo in migliori giocatori, ma anche in persone migliori.
Ex Mister Vincenzo.